Walter Zenga – Sport
Guardiamoci le spalle e rimbocchiamoci le mani.
Guardiamoci le spalle e rimbocchiamoci le mani.
Quotidianità contorta unita a scadenze che mi soffocano, leggi scritte ne dal buon senso, ne tanto meno da me, posso solo cercare la libertà nel mio io, ed entrare in quello che per me è il “tempio” e che per voi è una semplice palestra. Qui posso chiudere gli occhi e scandire il tempo coi battiti più veri che conosca, quelli del mio cuore, qui le mie leggi le decido io, come le tacitazioni e le costrizioni che con insensata follia m’impongo. Sono un uomo, certo, ma un uomo felice poiché ancora in grado di potere sognare, concedetemelo, e lasciatemi scegliere e vivere il mio destino. Forse arriverò troppo in là, e come la mitologia mi ricorda, come Icaro cadrò, ma cadrò felice, totalmente conscio di averlo fatto nel pieno della mia squilibrata razionalità.
Una componente importante dello sport è lo spirito di emulazione.
Semplicemente non ci è piaciuta la forma con cui hanno celebrato e saltato per tutti i lati, ai calci di rigore.
A San Siro ormai c’è tutto: le partite, i concerti, tutti sul prato come quando ha suonato Brussprinter.
…Si andiamo a giocare giù in Svezia…
C’è chi piange per un pallone, c’è chi piange per una donna e c’è chi piange per entrambi.