Wilbur Smith – Libri
I venti del destino stanno per portarci via, ognuno sulla sua rotta.
I venti del destino stanno per portarci via, ognuno sulla sua rotta.
Gli parve di sentire nelle narici, attraverso quella porta chiusa, il profumo della sua acqua di colonia, che aveva sentito tante volte standogli vicino, un profumo fresco e leggero.
Quando ho paura, quando sbaglio, quando la vita mi colpisce duramente, quando mi sento sola, allora mi attacco a quelle tue parole, e so che ce la farò: “Tanto poi esce il sole, Carmelita” Ed è vero, il sole esce sempre, Mamma.
Si scostò di pochi centimetri per guardarmi, ma i suoi occhi non facevano niente per assecondare la mia decisione. Erano fuoco nero. Ardevano. “Perché?”, chiese di nuovo, a voce bassa e ruvida. “Ti amo. Ti voglio. Adesso”.”Aspetta, aspetta”, cercai di dire, aggirando le sue labbra.”Io no di certo”, mormorò.”Per favore”, esclamai.Con una smorfia si allontanò da me e rotolò sul fianco.
Sei fratello del mare. Quindi afferra con gli occhi gli scogli, credi nella luce là in fondo, verso il sole che cade, omaggio al giorno che muore… in questa meraviglia che danza morbida alla luna, ondeggia e lasciati portare. La nostra fede è il mare, anche quando pare altrove, anche a mille chilometri di terra lontana dalle onde…
“Io non sono nessuno” disse amaramente “solo carne da frusta” la francese lo guarò sorpresa, ma non si lasciò convincere dalla sua amarezza, “In passato un’altro uomo che si faceva chiamare Nessuno, riuscì a tener testa a Calliope”.
Quando le parole non bastano più. Perché dentro brucia qualcosa che non si può dire… che non si riesce a dire. Quando chi hai di fronte invece di darti le risposte che vorresti, dice altro. Dice di più. Dice troppo. Quel troppo che è niente. Che non serve a nulla. E fa male il doppio. E l’unico desiderio è restituire quel dolore. Fare male. Sperando così di sentirsi un po’ meglio.