William Makepeace Thackeray – Matrimonio
Ricorda, è altrettanto facile sposare una donna ricca che sposarne una povera.
Ricorda, è altrettanto facile sposare una donna ricca che sposarne una povera.
Matrimonio: un patto scellerato tra noi e il destino. Giuriamo il falso, consapevoli che nessuno sa cosa avverrà domani. Firmiamo un contratto, come se un pezzo di carta fosse la verità assoluta e incontrovertibile. Nulla di più falso, l’amore non ha bisogno di consensi altrui, l’amore basta a se stesso, è qualcosa che appartiene e riguarda solo gli innamorati, non si svende per un servizio di piatti, due pentole e una bustarella, non ha bisogno dell’approvazione di parenti e amici falsamente compiaciuti. “Bello l’abito della sposa!” “Si ma lui poteva mettere un abito diverso!” “Elegante lo sposo!” “Si ma la sposa! Poteva trovare di meglio!” L’amore vero, non cambia il nome, non annulla il cognome. L’amore cammina a fianco agli innamorati, non in testa.
Il matrimonio è come un contratto di lavoro: bisogna sperare che sia a tempo indeterminato se no, ne paghi, a caro prezzo, le conseguenze.
Tute le cose prima di guastarsi funzionano. Unica eccezione il matrimonio.
Un segreto per un buon matrimonio è il dialogo, e non smettere di sognare.
Quando si è giovani si pensa al matrimonio come un treno che si deve prendere al momento giusto. Si corre e si corre finché non lo si è preso, e quando ti siedi e guardi fuori del finestrino realizzi che sei solo annoiato.
L’infelicità di una donna ammogliata… dipende dall’uomo che ha sposato.