William Shakespeare – Destino
C’era una stella che danzava e sotto quella sono nata.
C’era una stella che danzava e sotto quella sono nata.
Il destino è come la forza invisibile che permette alla luna di interagire con la terra. E se questo è possibile a una distanza di 384.400 km… beh!? A voi le conclusioni!
Io sono soltanto uno. Non posso fare tutto, ma questo non mi fermerà dal fare quel poco che posso.
La carne di cui sono fatto non conosca riposo, sollievo, estasi o tregua se la stessa che mi compone non combatta, con l’ultima delle cellule che la compone, a cambiare la più grande convenzione del genere umano: “il destino”.Non esiste il destino; esiste la molteplicità di “opere, fatti, parole, comportamenti” e l’essere nella sua infinita espressione concettuale convenzionale, bigotta e retrograda che “il destino” prende senso a cui noi attribuiamo le colpe o le fortune della nostra vita.Il destino è la conseguenza dell’essere umano che con il suo limite fatto di una materia, spesso, non alimentata, la stessa, che con altra materia nell’implosione esistenziale chiamata miseramente “destino”.
Troppo carogna la malasorte, che spesso schiva i bastardi mentre travolge atrocemente anime innocenti e cuori puri.
Il Destino farà il suo corso se noi non percorreremo il nostro!
Della tua vita, conosci solo il passato, quindi perché angosciarti per un futuro che ancora non c’è e per un presente che nel momento che lo vivi diventa già passato?