William Shakespeare – Libri
Ciò che il tuo occhio al risveglio vedrà il tuo vero amore diventerà.
Ciò che il tuo occhio al risveglio vedrà il tuo vero amore diventerà.
Tutti noi custodiamo un segreto chiuso a chiave nella soffitta dell’anima.
Non è mai troppo tardi per cambiare. Quel pensiero era insieme spaventoso ed esaltante.
A Ersilia, per stabilire i rapporti che reggono la vita della città, gli abitanti tendono dei fili tra gli spigoli delle case, bianchi o neri o grigi o bianco-e-neri a seconda se segnano relazioni di parentela, scambio, autorità, rappresentanza. Quando i fili sono tanti che non ci si può più passare in mezzo, gli abitanti vanno via: le case vengono smontate; restano solo i fili e i sostegni dei fili. […] Riedificano la città di Ersilia altrove. […] Poi l’abbandonano e trasportano ancora più lontano sé e le case. Così viaggiando nel territorio di Ersilia incontri le rovine delle città abbandonate, senza le mura che non durano, senza le ossa dei morti che il vento fa rotolare: ragnatele di rapporti intricati che cercano una forma.
Non è la tecnica che devi padroneggiare, ma te stesso.
C’è qualcosa che vorrei dirvi prima di cominciare a parlare.
La presenza a sé sta ad indicare che una impalpabile fessura si è insinuata nell’essere. Se è presente a sé significa che non è più totalmente sé. La presenza è una degradazione immediata della coincidenza, perché suppone la separazione. Ma se chiediamo ora: che cosa separa il soggetto da se stesso? Dobbiamo rispondere: nulla.