Michel Eyquem de Montaigne – Amico
Se qualcuno volesse farmi dire perché volevo bene a un amico, sento che potrei solo rispondere: perché era lui, perché ero io.
Se qualcuno volesse farmi dire perché volevo bene a un amico, sento che potrei solo rispondere: perché era lui, perché ero io.
“Gli amici si vedono nel momento del bisogno”… sbagliato! Gli amici devono esserci anche nei momenti più belli della tua vita, perché se non si sanno condividere e non si sa essere felici per l’altro… beh allora quello non è un vero amico!
L’ascolto dovrebbe essere una condizione reciproca, senza peso e senza giudizio. In tal caso, solo in tal caso, si può definire amicizia o affetto, il resto è apparenza.
Amico, una parola che, espressa da una donna di cui avremmo voluto l’amore, suona come un’offesa.
Non di rado il migliore amico si trasforma in avversario accanito. Spesso per invidia, spesso per ignoranza.
Quanto è raro e meraviglioso l’attimo in cui ci rendiamo conto di aver trovato un amico.
Basta ai giovani contestatori staccarsi dalla cultura, ed eccoli optare per l’azione e l’utilitarismo, rassegnarsi alla situazione in cui il sistema si ingegna ad integrarli. Questa è la radice del problema: usano contro il neocapitalismo armi che in realtà portano il suo marchio di fabbrica, e sono quindi destinate soltanto a rafforzare il suo dominio. Essi credono di spezzare il cerchio, e invece non fanno altro che rinsaldarlo.