Kahlil Gibran (Gibran Khalil Gibran) – Comportamento
Il piacere è un canto di libertà, ma non è la libertà. È la fioritura dei vostri desideri, ma non è il loro frutto.
Il piacere è un canto di libertà, ma non è la libertà. È la fioritura dei vostri desideri, ma non è il loro frutto.
Nascondere le rughe non vuol dire non invecchiare, ma avere paura di farlo.
Più l’esperienza s’accresce, più temo il mio simile e più mi fo guardingo.
La vera speranza non è la prospettiva volta a sperare che tutto si risolva per il meglio, ma l’attitudine votata a opporsi ai guai e al male radicati nella vita.
Lavorare su se stessi è il compito più difficile che ci sia. Serve coraggio, forza, obiettività ed estrema sincerità con se stessi. Serve guardarsi dentro e giudicarsi esattamente con la stessa “cattiveria” con cui spesso giudichiamo gli altri. Serve avere le “palle” di dire che siamo sbagliati, che ci siamo comportati come merde e che non abbiamo niente di cui andare fieri di noi. Serve ammettere i fallimenti, le paure e i difetti. Un lavoro spaventoso, che solo chi riesce a farlo può dire di essere davvero “avanti”! Proprio per la sua difficoltà molte persone preferiscono fare questo lavoro sugli altri invece che su se stessi, ricordatevi: “in ciò che non vi riguarda, cucitevi la bocca! Di ciò che non vi appartiene non fatene una proprietà. Della vita altrui non occupatevi! Fatevi i cazzi vostri”!
Che cosa dobbiamo capire nel tormentato gioco dell’amore o c’è oppure no, eppure alcune volte…
È difficile essere coerenti se si pensa che la vita sia sincronizzarsi con il resto del mondo, che anche le nostre scelte più importanti debbano confrontarsi con le mode e i pensieri d’oggi anche perché tutto oggi scorre velocemente. Siamo in continuo riciclo, vi è un rapido turnover di conoscenze e di “amicizie” nella nostra vita che impedisce la nostra coerenza di avere un seguito. Ecco che ogni secondo rielaboriamo i nostri principi a seconda di chi ci circonda seguendo il nostro cuore, unica parte del corpo a non potere esser tatuato, abbellito e vestito ma piacevolmente costretto ad esser sempre così dalla nascita fino all’ultimo suo battito.