Rafa El Coche – Desiderio
Mi piace la complicanza che induce un senso non condiviso e il desiderio fervente che si crea nell’attesa di viverlo, peccato che poi il desiderio è meglio.
Mi piace la complicanza che induce un senso non condiviso e il desiderio fervente che si crea nell’attesa di viverlo, peccato che poi il desiderio è meglio.
Quando è l’amore a incendiare il cuore, non puoi versarci l’acqua per spegnerlo e una passione che appartiene ad altro cuore, solo lui può attenuare quelle devastanti vampate di ardore.
L’Uomo Ideale dovrebbe parlarci come se fossimo dee e trattarci come se fossimo bambine. Dovrebbe rifiutare ogni nostra seria richiesta e soddisfare ogni nostro capriccio. Dovrebbe appunto incoraggiare i nostri capricci e proibirci ogni missione. Dovrebbe sempre dire più di ciò che intende e intendere sempre molto di più di ciò che dice.
Il desiderio, qualsiasi forma abbia, è una nuvola che tutti dobbiamo attraversare. “A voglia” fare come Schopenhauer: l’assenza di volontà, e quindi di dolore porta inevitabilmente a un baratro di emozioni. Un piatto vuoto, un piatto piatto. Casomai è meglio superare il nostro limite, o semplicemente guardarlo, osservarlo da molto vicino, senza timore e rendersi sempre più consapevoli di chi siamo e cosa vogliamo davvero.
Che assurdità dire: “Finché non avrò quello che desidero, non potrò essere felice”.
Esprimi il desiderio e poi soffi. Soffi perché vorresti indietro ciò che hai perduto. Soffi anche se sai che il tuo rimarrà solo e soltanto un sogno irrealizzabile.
Alzandomi dal letto, dopo aver trascorso una notte insonne, mi son detto: “Oggi voglio scrivere qualcosa”. Già!… Ma cosa?