Elisabetta Barbara De Sanctis – Desiderio
Non capiva come fosse possibile, ma quel pensiero sapeva aprirle le cosce, bagnarla, senza ritegno beandosi avido di quel piacere che fluiva a lambirle le caviglie.
Non capiva come fosse possibile, ma quel pensiero sapeva aprirle le cosce, bagnarla, senza ritegno beandosi avido di quel piacere che fluiva a lambirle le caviglie.
Il piacere che ti offre la realizzazione di un desiderio è talmente passeggero che al prossimo desiderio non saprai se sentirti bramoso di compierlo o sperare che ti abbandoni il più velocemente possibile.
Se fossi Don Chisciotte costruirei castelli in aria ma a volte è meglio rimanere coi piedi per terra. Se fossi Willy Coyote non mi arrenderei nemmeno al decimo ostacolo ma a volte è meglio prendere di pugno la realtà. Se fossi Paperino aspetterei invano la dea bendata ma a volte è meglio andarsela a cercare. Se fossi David Copperfield creerei forti illusioni ma credo sia bene non giocare coi sentimenti. Se fossi il Barone Rampante guarderei tutti dall’alto ma credo che le Grandi persone sono innanzi tutto umili. Se fossi Età Beta soddisferei i bisogni degli amici ma credo che si debbano accontentare del sottoscritto… e in fondo quel gonnellino non mi donerebbe.
Voglio tornare a sfiorare le ali delle farfalle, invidiare la loro bellezza e il loro spirito libero; voglio tornare a correre spensieratamente per i prati e sentire la dolcezza dell’erba che accarezza le mie gambe nude e la brutalità dell’ortica che le punge; voglio poter gioire nel vedere il primo fiore di primavera colorare uno spazio privo di luce; voglio cantare a squarciagola finché la mia musica non verrà udita da tutti e la mia voce non svanirà; voglio poter agire senza curarmi delle considerazioni altrui ed esprimere i miei pensieri senza ascoltare alcuna obiezione; vorrei che la notte fosse infinita in modo che l’oscurità celi ogni cosa e spinga anche i vili a trovare il coraggio di ricercarla per sopravvivere e che la luce diurna non splenda abbastanza per rivelare tutti i misteri del mondo risparmiando all’uomo la fatica di combattere incessantemente per scovarli.
Se la scienza scoprisse una pillola che facesse cambiare il “gusto”, in quel che rimane vorrei diventar madre.
Il tuo amore mi scorre dentro, brividi, calore, si fondono insieme e danno vita alla passione.
Se vorrai prendere in mano la tua vita dovrai farlo in prima persona, Alex. Nessuno ti regalerà mai nulla. Se vuoi una cosa, beh, alzati e va a prendertela!