Tony Mancino – Desiderio
Vorrei essere acqua, per poter sentire la pelle, riempire la forma del corpo, accarezzare dolcemente la pelle, regalare sospiri.
Vorrei essere acqua, per poter sentire la pelle, riempire la forma del corpo, accarezzare dolcemente la pelle, regalare sospiri.
Mi ha ammutolito la tua forza sensuale, la ricerca spasmodica del contatto labbro con labbro, ed il sapore del tuo sale diluirsi al mio.
La massima sofferenza e la suprema voluttà hanno un’espressione perfettamente simile.
Posso sopportare la forza brutale, ma la ragione brutale è insopportabile. Vi è qualcosa di sleale nel suo uso, come sferrare un colpo basso all’intelletto.
Fu la mia città per prima che mi abbandonai. Oggi, le case sono, lì. Respirarne su di me l’odoroso. Qualche passo avanti e mi fermo. Chi si ricorda di me? Nessuno! Questa cosa mi fa ondolare d’ironia. Una striscia rovente sulla fronte. Una piccola promemoria di se stessa, che fa tremare nella coscienza, l’estremità di dissolvenza. Emigranti gli assomigliano alle rondine, nessuno non si dimentica della loro terra.
Basta uno sguardo, per accendere un desiderio.
In queste giornate di tempeste e lacrime di pioggia, spero che domani ritorni il sereno sopratutto nelle vostre vite.