Francesca Berretta – Desiderio
Attratta… fino al punto di superare lo stato di coscienza.
Attratta… fino al punto di superare lo stato di coscienza.
Non chiedo tanto alla vita, non chiedo cose eclatanti. Chiedo che non mi tolga la speranza, che non mi pori via i sogni. Chiedo la salute per i miei cari, “la felicità per i miei figli”. Non mi serve oro e argento ma solo amore. Chiedo affetto, comprensione ma soprattutto rispetto. Ecco quello che chiedo.
Sai cosa vorrei? Vorrei dire “Non respiro” e sentire finalmente rispondere “Ti porto io dove si respira”. Questo vorrei.
Un giorno vorrei essere donna per vedere i miei errori di uomo, un giorno vorrei riavere i miei occhi di bambino per vedere sempre un mondo a colori, un giorno vorrei vedere realizzarsi il mio sogno per vedere se ho perso tempo a guardare il cielo, un giorno vorrei rivivere quel giorno per vedere se con un’altra scelta la mia vita sarebbe stata diversa, un giorno vorrei un giorno tutto per me perché ho ancora tanto da imparare da me stesso.
Ho steso le coperte sul balconeil sole le scolora, i panni sporchili ho messi nel cassetto, la miaporta è chiusa “per lutto”.
La spogliava con i pensieri, scorreva ogni curva del suo corpo, baciava ogni lembo di pelle. La possedeva senza sfiorarla, era dentro di lei, le apriva l’anima e vi affondava tutto il suo essere a respirarne l’odore. Poi i pensieri si fecero mani e labbra, sudore e gemiti, respiri e carne. Nulla più esisteva. Solo il desiderio, la voglia di aversi, di respirare quei pensieri che bruciavano, di consumare quella voglia che li teneva svegli, la notte.
Lei è così non puoi odiarla perché ne hai bisogno, non puoi averla perché già ti appartiene, non puoi abituarti a lei perché fiorisce ed appassisce in continuazione. Corrotti nel corpo e nell’anima, fino al midollo. Sublime, maledetto, congenito tarlo.