Carlo Peparello – Destino
Non mi spaventano i sacrifici. Mi spaventa il fatto di farli senza ottenere nulla.
Non mi spaventano i sacrifici. Mi spaventa il fatto di farli senza ottenere nulla.
Se un essere per sua malasorte s’affaccia al mondo storpio non sperate, buona gente, nella sua completa guarigione; potrà, forse, migliorare nel corso della sua vita ma rimarrà, comunque, sempre zoppicante e tale si presenterà a nuova vita.
Ripley era sola accanto al condotto e guardava la camera di decompressione aperta che aveva accanto. Ci fu un suono distinto, come di un campanello. Sulle prime pensò fosse dentro la sua testa, dove spesso si formavano strani rumori. Poi si ripetè più forte, questa volta seguito da un’eco. Sembrava provenire dalle profondità del condotto.
Il destino che non ha ancora incominciato il percorsosulla mia vita inizio io ad anticiparlo.E non credo che si vendichi per un simile atto, togliendomi la vita in un lampo di tempo, ma credo, al contrario che mi aiuti a duplicare il mio progetto.
Quello che la gente chiama comunemente destino, é costituito per lo più dalle sue stupide gesta.
Non so se c’è un motivo perché siamo qui, non so se dobbiamo partire o restare, non so cosa c’è dopo. Domande, tante domande, una vita piena di punti interrogativi. Le risposte non saranno mai abbastanza, non arriveranno mai tutte, e nella maggior parte dei casi, ogni risposta, genera un’altra domanda. Prima accettiamo, che la vita, è un bellissimo punto di domanda, prima possiamo andare avanti, tornare a sorridere, cominciare a vivere.
Sai di essere sul treno giusto solo quando sei partito.