Flavia Ricucci – Destino
Le linee curve delle montagne scrivono fine sullo spazio di un cielo cupo, dove croci, nell’inconscio dei sensi, segnano il destino degli appena nati, oppressi da un oscuro senso di colpa, che li accompagnerà oltre la vita.
Le linee curve delle montagne scrivono fine sullo spazio di un cielo cupo, dove croci, nell’inconscio dei sensi, segnano il destino degli appena nati, oppressi da un oscuro senso di colpa, che li accompagnerà oltre la vita.
Non so se questa era la vita che sognavo… so che questo è il mio bicchiere ed è da qui che devo bere.
Siamo come fiumi, ma non tutti scorrono allo stesso modo. Chi ha un percorso facile, chi trova ostacoli lungo il percorso! Alla fine tutti vanno al mare e quel destino è uguale per tutti.
Non voglio essere prigioniera del tempo, voglio che il tempo sia il mio custode.
Chi entra nel deserto non può tornare indietro. Quando non si può tornare indietro, bisogna solo preoccuparsi del modo migliore per avanzare.
Ognuno è quello che vuole!
Non scambiare la vita coi sogni.