Giuseppe Catalfamo – Dillo in quattro parole
Sopravvivendo mi sottraggo tempo.
Sopravvivendo mi sottraggo tempo.
Chissà cosa c’è là fuori, dopo l’universo.
Un uomo al cospetto dell’universo è equiparabile ad una formica al cospetto di un uomo.
Gli scrittori son certo esponenti autorevoli del nutrireconsapevolezza di superiorità.D’altronde, tristezza umana è ritenersi ‘”superiori”a chicchessia.Finanche chi soffre di ‘complesso d’inferiorità’ è convintod’esser vittima di sfortuna a tutti “superiore”.Tutti uguali, tutti guano, spesso “superiore”. Merda!
Se nel nostro tempo un falegname trentenne si professasse il Messia, come d’altronde gli Avventisti del settimo Giorno auspicano, andasse in piazza, ci dicesse parole d’amore, narrasse novelle, indicasse una nuova vita di povertà volta al bene spirituale, volesse che lo seguissimo diventando pescatori di anime e in ultimo impeto di vocazione divina si facesse crocifiggere dicendo che è per la nostra salvezza… Bhè, non v’è la pallida titubanza che sarebbe considerato un emerito imbecille.
Sarai sempre con me.
Ad oggi mai avuto tempo per la fede. Troppo impegnato a combattere per tenermi vivo.