Angela Cicolari – Dillo in sei parole
Più del pieno non ci sta.
Più del pieno non ci sta.
La peggior cattiveria è il menefreghismo.
Le alte sfere celesti pensavano che con la sua carne potessero costruire i loro eserciti splendenti, i Figli perfetti, o quasi, dalle maschere. L’Onnipotente padre la rapì dando retta alle scorrette aspirazioni del suo messaggero. Così portò dentro il cerchio un cavallo di Troia fatto di carta, un fragile origami di parole con la forma del destino, con la forma della verità che nessun fuoco potrà mai bruciare.
Lo specchio può mostrare diverse cose, a volte contrastanti tra loro: prima una certa apparenza era bene, poi male, poi di nuovo bene. Il destino che spesso si rivela, ha le sue leggi proprie, forse incomprensibili, ma sempre giuste perché oggettive, non tiene conto dei desideri, solo della realtà. Se due cose, due immagini, sono contrastanti, negare l’una e sostenere l’altra secondo vaghe speranze non conviene, perché se ne sceglierebbe una magari per superficialità e macchinazioni, quando l’altra esiste così concreta e reale, alle spalle, pronta a distruggere sogni che in fondo si negano da soli.
Non si dovrebbero odiare gli amici.
Un universo amaro, destino molto più triste per la vita: la Fine giunge sulle ali…
Se Dio vuole estrarre e suggere da me energia, insieme alla bellezza, per raddoppiare quella del suo universo, incrementare l’eredità per il messia, per i suoi figli e per gli angeli, ha una gran bella faccia tosta a piagnucolarmi nelle orecchie per le conseguenze che la sua disonestà, parzialità e avidità hanno attivato.