Angela Cicolari – Filosofia
Il Male che converte il Bene è un paradosso.
Il Male che converte il Bene è un paradosso.
La gioia più bella è quella condivisa.
Destino disastroso, se si vuole la bellezza di qualcuno solo per vestirsene e trasformarsi in quello che non si potrà mai essere, pretendendo che la maschera di buona fede e salvezza possa riparare dalle conseguenze. E Dio che pretende di compiere ogni male e poi rimediare ad esso, bramando sempre più spirito e luce per il figlio unigenito e la creazione, sentendosi superiore alle leggi fisiche, ha perduto tutto nel modo peggiore nell’unica cosa che non sarà in grado di fare: smettere di volere quel troppo per lui che lo porterà alla morte, che sta assorbendo e ne è ormai assuefatto, distrutto nell’intimo del cuore di ogni cosmo e universo. Non è la matematica il suo nemico e ostacolo per i suoi disegni. Nemmeno se diventerà più bravo di Einstein potrà inseguire i suoi progetti. Persino aggirare una legge fisica resta sempre dentro gli schemi di altre leggi. Quello che cerca è rendere il male appropriato e salvifico perché lo ha scoperto con terrore in colui che più amava: suo Figlio. Allora cerca di cucirgli addosso un’immagine che non gli appartiene, la mia, e a me addossare il suo male. È davvero convinto che cambiare nome cambia l’essenza profonda della vita. Se Dio è diventato il distruttore della vita, e suo figlio il Messia è ormai irrimediabilmente andato patocco (e cerca di vendicarsi su di me perché crede, con ira, omicidi, menzogne, arraffamenti, desiderio di quello che non gli appartiene per darlo ai suoi figli, che sia mia la colpa), da nessuna parte potrà trovare sostituti o salvezza da un male che ha intrapreso lui e che lo porterà solo all’estremo capolinea. Una verità che brucia, ma sempre verità, e non l’ho inventata io. Costruirsi un paradiso con l’essere di qualcuno perché si invidiava, non può che portare all’inferno, qualunque astuzia si usi per evitarlo.
Tutta la sua filosofia stava nel non averne alcuna.
Ho avuto due storie importanti.Una che descrivo come amore dannato e una come amore benefico.Da entrambi gli amori alla fine mi sono sentita dire “Ho paura perché non riesco a farti stare bene”.Io oggi dico hai due amori”Io non sto bene, ma non per voi.Io non sto bene perché non trovo me stessa, perché questa età la vivo, probabilmente, più intensamente di altri. Non sto bene perché non mi accontento di avere il sorriso sentendo nello stomaco qualcosa che non va.Non sto bene perché non mi permette di stare bene, perché attendo. Ma voi…non mi ferite, non più…”Ho avuto due amori che hanno paura di ferirmi e io non capisco se sono saggi loro e folle io o se io sento e loro no…
Mi dici che non si capisce quando una cosa mi ferisce, quando non mi sento amata.Bè è quando ti permetto di abbracciarmi.
Non c’è vita su Marte, non c’è vita su Venere, non c’è vita sulle lune di Titano, non c’è vita nel nostro sistema solare, non c’è vita nelle galassie oltre Plutone… non avete ancora capito che l’errore è la vita sulla Terra?