Robert Kennedy – Economia e Finanza
Il “PIL” misura tutto tranne ciò che rende la vita degna di essere vissuta.
Il “PIL” misura tutto tranne ciò che rende la vita degna di essere vissuta.
Quando si tratta di soldi tutti pensano a se, quando si tratta di difetti tutti pensano agli altri.
Il comportamento dei pescecani ultraliberisti è squalificante.
Quando c’era la lira in Italia, bene o male, eravamo noi italiani a comandare a casa nostra. Con l’avvento dell’euro, sono iniziati i problemi veri, la lira è stata declassata e non siamo più padroni di noi stessi. Si stava molto meglio, quando si stava peggio!
Ho già più volte ribadito con fermezza che non credo alla crisi mondiale, che tutto questo è solamente frutto di manovre finanziarie fatte da coloro che tengono i lacci delle marionette che mettono la loro faccia per governare i paesi. Come fanno a prevedere che ci sarà ripresa nel 2013 ma che entro il 2014 aumenterà ancora la disoccupazione? Ripeto: Guerra, lotterie, calcio, e molti altri settori dove ci sono giri di milioni di soldi non sono in crisi.
Tra ricchezza e povertà io preferisco stare dalla parte della speranza.
Mentre l’economia dei consumi si concentra sulla produzione-acquisto-rapido smaltimento, la nuova economia della frugalità si fonda maggiormente sulla produzione in proprio, sulla rinuncia al superfluo e sul ristabilire la rete di relazioni che permetta di vivere in una comunità. Vivere in modo frugale non vuole dire privarsi di tutto ma recuperare quello che si è perso mentre si rincorrevano falsi miti consumistici. La semplicità volontaria implica il consumare meno e meglio, in modo intelligente e consapevole, non il consumare meno e basta.