Roberto Giusti – Felicità
Quando trovi la felicità, avverti Dio, senti pace e l’anima si sente leggera, pura.
Quando trovi la felicità, avverti Dio, senti pace e l’anima si sente leggera, pura.
Felicità è riuscire a far sorridere una persona triste!
Guardiamoci, sembriamo tutti così contenti.Moltissime frasi e foto meravigliose messe li a descrivere la nostra vita. Sembriamo davvero così felici a guardarci.Ma, lo siamo davvero?No, non lo siamo.Ognuno di noi, fatica per nascondere al mondo quello che ha dentro. Cerchiamo di convincere noi stessi che tutto va bene. Non sempre ci riusciamo, ma ce la mettiamo tutta. Cerchiamo di illuderci, di incantarci, ma finiamo avvolti in una fitta nebbia. Ed il cuore impaurito rallenta i suoi battiti. E perde la strada. Ma poi, improvvisamente arrivano due occhi, ed incantano noi. Ed allora il cuore riparte. E non c’è più una corazza, ma una carezza. Tutto succede per caso. Non lo cerchiamo e succede. E la nostra vita cambia per sempre. E non avremo più bisogno di nasconderci. E quando ci volteremo indietro lo faremo sorridendo. Ricordando ogni attimo passato. Ogni momento in cui eravamo tristi. E non crederemo più alle persone che ogni giorno ci ripeteranno quanto siamo importanti per loro, ma crederemo alle persone che in silenzio sceglieranno di non andarsene. Qualunque cosa accada. E non fingeremo più di essere felici.Lo saremo e basta.
La felicità è dentro di te, non cercarla altrove.
Donare, amare, sorridere, ascoltare, abbracciare e perdonare non sono semplici gesti, ma un seme che pianti e da cui raccoglierai felicità.
Non dura all’infinitoma quel poco che dura,ti basta per farti capireche ne vale la pena…anche se stai tremando…ne vale la pena, ora e sempre.
Ci sono viaggi che si raccontano e si condividono. Poi ci sono quei viaggi che non si possono raccontare. Troppo intimi e segreti per essere condivisi con il resto del mondo. Quei viaggi attraversano l’anima, celano la nostra natura, la primordiale essenza di noi stessi. In quei viaggi siamo liberi di vivere, di sognare o di soffrire, ma pur sempre accompagnati da quell’innato senso di solitudine che tanto amiamo e odiamo.