Michelangelo Da Pisa – Felicità
Ieri sera mi hanno chiesto se fossi felice. Sarebbe bastato un bicchiere di rum in più per rispondere sì.
Ieri sera mi hanno chiesto se fossi felice. Sarebbe bastato un bicchiere di rum in più per rispondere sì.
In amore ho provato a fuggire, ho provato a restare, ho provato ad aspettare, non ho mai vinto. La realtà è che in amore non si vince, non esiste una strategia dell’emozione, non ci sono espressioni algebriche per risolverlo o una formula che spieghi perché ti tremino le mani, un’equazione che risolva il mistero dei suoi occhi. Forse non so cosa sia l’amore, ne conosco gli effetti sul mio corpo, sul mio animo, ma se dovessi riempirlo di parole lo svilirei, denudandolo del suo incanto. Parliamoci chiaro, in amore vince solo chi ama, nonostante il tempo, nonostante le persone.
Forse la felicità sia avere gli occhi asciutti per un po’. O forse, sia uno spiraglio di sole tra i rami di una pianta fiorita.
La tua felicità dipende solo dalla tua forza di volontà.
Come una supernova un giorno esploderò e per un istante, un singolo, infinito, egocentrico istante, sarò la stella più luminosa della galassia, quella a cui i sognatori doneranno milioni di sguardi.
L’eterna gara, non c’è storia. Credo che il cuore abbia doppiato la mente almeno un paio di volte.
Quando un opossum viene attaccato da un predatore, sulle prime lo minaccia grugnendo e mostrando i denti. Se queste tecniche non dovessero avere successo, passa al piano b e finge di esser morto. Ciò lo rende poco appetibile agli occhi del predatore. Bene, questo marsupiale ci insegna che quando ci rompono i coglioni, reagire può essere una scelta controproducente, mentre vestirsi d’indifferenza può risultare l’opzione vincente. Non importa che tu sia umano od opossum, nulla brucia di più di un’azione alla quale segue una mancata reazione.