Charles Bukowski – Felicità
Riusciva a farmi ridere, e ne avevo proprio bisogno. La risata era là dentro di me e aspettava solo di venir fuori, un ruggito più che una risata: quando venne fuori fu fantastico.
Riusciva a farmi ridere, e ne avevo proprio bisogno. La risata era là dentro di me e aspettava solo di venir fuori, un ruggito più che una risata: quando venne fuori fu fantastico.
D’un tratto, cominciai a sentirmi depresso. Non farlo, non farlo, Balene, dissi a me stesso. Non c’era scampo. Eravamo tutti fregati. Non c’erano vincitori. C’erano solamente vincitori apparenti. Stavamo tutti dando la caccia a un mare di niente. Giorno dopo giorno. La sopravvivenza sembrava l’unica necessità. Il che non sembrava abbastanza. Non con la Signora Morte in attesa. Quando ci pensavo mi faceva impazzire. Non pensarci Belane, dissi a me stesso. Non c’era scampo.
Chi è felice gioisce quando gli altri sono felici e porge la mano a chi non lo è.
È la serietà il segreto di una vita felice. Non deve esserci.
La felicità attimi presi in prestito per poter sperare nell’appartenenza del sempre!
Dev’essere strano vivere con me. È strano anche per me.
Se si costruisse la casa della felicità, la stanza più grande sarebbe la sala d’attesa.