Pasquale Pirone – Felicità
Due sono i momenti più belli delle mie giornate: la mattina, perché ho riaperto gli occhi; la sera, perché ho vissuto un altro giorno.
Due sono i momenti più belli delle mie giornate: la mattina, perché ho riaperto gli occhi; la sera, perché ho vissuto un altro giorno.
Non c’è cosa più bella che imparare a capire se stessi e poi condividere il proprio essere con le persone a noi care.
Non c’è niente che ostacola la felicità quanto il ricordo della felicità.
Chi è felice gioisce quando gli altri sono felici e porge la mano a chi non lo è.
Poiché noi siamo fatti in modo che paragoniamo tutti a noi stessi e noi stessi a tutti, la felicità o il dolore dipendono da coloro con i quali stiamo a contatto, e nulla è più pericoloso della solitudine. La nostra immaginazione, che è naturalmente portata ad elevarsi, alimentata dalle fantastiche immagini della poesia, si crea una schiera d’esseri fra i quali noi occupiamo l’ultimo posto; e all’infuori di noi tutto ci sembra splendido e ogni persona perfetta. E questo è naturalissimo. Spesso sentiamo che ci manca qualche cosa e, proprio quel che ci manca, ci sembra di trovarlo in un’altra persona alla quale attribuiamo tutto ciò che noi pure abbiamo, e inoltre una grazia ideale. Così immaginiamo l’uomo felice. Ed esso è una creatura della nostra fantasia.
L’uomo è così costante arbitrare la propria fortuna. Egli può sollevare la tortura o di prolungare a tempo indeterminato. La tua felicità o la loro infelicità dipende dalla loro volontà di fare del bene.
Il cuore pieno di sogno, emerge dai pensieri, e vola in alto oltre lo spazio riconosciuto dalla realtà; vive di felicità quando percepisce l’amore, i battiti tremano d’emozione costruita sugli attimi. Attimi eterni di fiato caldo, abbracci vitali e intimi, come intime sono le anime che si riempiono di magica energia, s’invadono, s’appartengono e si completano.