Flaminia Momigliano – Felicità
Quando la felicità si può chiamare veramente tale? Quando calma interiore e gioia esteriore si congiungono senza produrre eccessi.
Quando la felicità si può chiamare veramente tale? Quando calma interiore e gioia esteriore si congiungono senza produrre eccessi.
Il dolore si può sopportare anche da soli, ma per essere felici bisogna essere in due.
Come può essere mantenuto a lungo quello che si è ottenuto con la violenza? Nello spazio di un mattino con la stessa agressività verrà strappato.
Al risveglio ritrovarsi contenti di esistere, prima di chiudere gli occhi desiderare di vedere l’aurora: non capita spesso, ma se avviene è decisamente piacevole.
In questo preciso istante, hai tutto quello che ti serve per essere sereno.
La felicità è il sapersi accontentare di quello che si ha, e respirare tutto fino all’ultima goccia.
Tutti desideriamo essere felici, eppure anche quando lo dovremmo essere, siamo scontenti e insoddisfatti. Come se ci mancasse costantemente un qualcosa per poter completare il quadro della nostra felicità. Non ci accorgiamo che ciò che ci manca è un pezzo di noi, quella parte dell’anima che rende un bambino perfettamente felice davanti ad un regalo incartato o alle bolle di sapone. Quella parte di noi che capisce che la felicità non è necessariamente sapere tutto ma essere sorpresi. E che sa anche che la felicità dura solo un istante splendido.