André Gide – Felicità
Diventare felici è un dovere.
Diventare felici è un dovere.
C’è che quando ti vedo le farfalle allo stomaco iniziano a divorarmi l’anima.
Angolo di cielo e respiri. L’aria ti accarezza le labbra, ti entra nel naso e immagini il suo percorso: prima lungo il collo, poi giù fino ai polmoni finché non esplode per contaminare ogni parte del tuo corpo. La senti scivolare fredda e pura lungo le braccia, trattieni il fiato qualche secondo per ascoltarne il sapore. Sa di stelle, anzi, sa di sorgente o meglio, sa di qualcosa di indefinibile.
Piccoli gesti per rendermi felice. Piccoli sussurri per darmi la gioia. Piccole carezze per sentirmi viva.
E chi l’ha detto che non esistono le notti perfette? Quelle che ci dipingiamo addosso, e non ci sarà luce del giorno che le stinga, rimangono tra quelle stelle a ricordati che n’è valsa la pena vivere una notte felice.
La felicità è uno stato d’animo molto timido. Se la desideri troppo, puoi turbarla e indurla a fuggire via da te.
Piccole lacrime di felicità possono riempire un mare di gioia.