Michele Sannino – Figli e bambini
Fu come essere colpito da un fulmine, che diede vita al mio cuore, quando scoprii che in questa vita non ero solo, c’eri tu, figlio mio. E fu l’inizio dei giorni più belli della mia vita.
Fu come essere colpito da un fulmine, che diede vita al mio cuore, quando scoprii che in questa vita non ero solo, c’eri tu, figlio mio. E fu l’inizio dei giorni più belli della mia vita.
Sapete qual è la parte migliore nella vita chi ti dona emozioni, e quella peggiore quale? Quelle persone che offendono l’intelligenza di chi li ascolta.
L’amore per i figli gli gravava sul cuore col peso di tre grosse pietre. C’erano tutti i suoi innominati timori per loro, e le sue speranze. C’era tutto ciò che non aveva il potere di cambiare, compreso quello che erano: uno troppo mite, uno troppo facilmente tentato dalla crudeltà, e la bambina (sul suo cuore il peso di una grossa pietra) che era ancora un mistero, impossibile indovinare di cosa avrebbe avuto bisogno nella vita.
Si ama come si può, si ama come si è!
Il tempo è galantuomo, e questo mi consola, non certo per sete di vendetta, ma per la soddisfazione di vedere chi ha fatto del male vivere le stesse cose che ha riservato agli altri a causa della propria freddezza e cattiveria.
L’amico non è quello che ti porta fuori a divertirti, ma quello che ti riempie…
Non c’è fine a un amore: quando i ricordi son impressi nel cuore, restano attimi di vita indelebili.