Angela Mori – Figli e bambini
Insegniamo ad amare ai bambini e ai grandi che non sanno più farlo.
Insegniamo ad amare ai bambini e ai grandi che non sanno più farlo.
Gli uomini si volgono a guardare ai giorni dell’infanziacome alla maggiore felicità, perché quelli erano i giornidel maggiore incanto, della maggiore semplicitàe della più forte immaginazione.
Non so se sono un bravo genitore, ma cerco di insegnare ai miei figli gli stessi valori che ho avuto io. La lealtà verso il prossimo, la determinazione per affrontare la vita, la sincerità in amore per avere un rapporto stabile, e la coerenza per ammettere i propri errori.
Che bello sarebbe il mondo se i bambini diventassero adulti, non con l’esempio degli adulti, ma con “l’esempio dei bambini”.
Le gioie della maternità: quello che una donna prova quando finalmente tutti i figli sono a letto.
Per infinite volte, da grande, avrebbe rivisto quella immagine, proprio quella: la sagoma massiccia del padre che cammina a grandi passi davanti a lui, contro il volo della nebbia mattutina, senza mai voltarsi, né per aspettarlo né per controllare che ci fosse ancora. In quella severità, e in quella assenza totale di dubbi, vi era quanto suo padre gli aveva insegnato dell’essere padri: che è saper camminare, senza mai voltarsi. Camminare il passo lungo degli adulti, senza pietà, ma un passo limpido e regolare, perché tuo figlio possa capirlo e starci attaccato, nonostante il suo passo bambino. E farlo senza mai voltarsi, se ne avrai la forza: perché lui sappia che non si perderà, e che camminare insieme è un destino di cui non bisogna mai dubitare, giacché è scritto nella terra.
La felicità la vivo ogni giorno, semplicemente guardandola negli occhi!