Giulio Pintus – Figli e bambini
Se vuoi imparare a ridere chiedi consiglio ai bambini, loro lo fanno senza avere nulla tra le mani: potere, successo e neppure dei soldi, e ci riescono benissimo.
Se vuoi imparare a ridere chiedi consiglio ai bambini, loro lo fanno senza avere nulla tra le mani: potere, successo e neppure dei soldi, e ci riescono benissimo.
Ogni nostro “paesaggio” cambia, col mutare dell’animo: un sorriso può illuminare il più cupo degli inverni, ma una lacrima di dolore può spogliare la primavera di ogni profumo e di ogni colore.Una madre privata del proprio figlio: non vi è paesaggio più spoglio, deprimente e atroce di questo.
Er core mio l’avete fatto a pezzi, un po’ per uno ve l’ho dato, nun me lo trattate tanto male, un giorno che me serve tutto intero va recuperato.
Silenti tra note, rimbombano sul pentagramma.I silenzi tra noi: lunghe pause tra amare verità.
Non tutti gli adulti hanno la fortuna di essere stati bambini.
Non sono ricca materialmente, ma sono ricca dentro, perché ho i miei figli e la mia famiglia che mi vuole bene.
Splende a te la stella di fuocoche ti dà il benvenuto accompagnata da brezza marina blui profumi dei peschi si fondono con la tua essenza di latte e incantoche porta a cuore e mente sogni infantili di giochi perduti eMentre i tuoi occhi specchiano i suoi, è già amore a prima vistatessuto negli sguardi segreti di chi si conosce da sempre.Oggi è festa, possa esser sempre così la tua vitadolce miele di api estive, abbondanza di raggi a te eNuvole rosate posate nel cielo come acquerello d’artistati facciano da cornice in questo mondoe l’azzurro domini la tua esistenzacolore dell’anima infinita e semplice fiocco di nascita.