Barbara Brussa – Figli e bambini
Non cercare mai la mia mano: la troverai sempre racchiusa sulla tua. Invisibile, ma sempre presente.
Non cercare mai la mia mano: la troverai sempre racchiusa sulla tua. Invisibile, ma sempre presente.
Il sacrificio dei genitori per i loro figli gratifica quanto e più di qualsiasi conquista.
Non ho più il ventre di una madre, è bene che mi ci abitui, sarò un’amante tutta la vita. Una creatura adatta a un sesso senza conseguenze.
Il sorriso viene dalle cose semplici. Dai ricordi, per esempio. Dal pane e marmellata della merenda da bambini. Dal gessetto che tracciava un percorso “saltellante” sull’asfalto, dai cartoni di Heidi, dalle filastrocche un po’ stonate. Dall’esserci salvati dalla punizione di andare dietro la lavagna, con la faccia rivolta verso il muro. Un sorriso macchiato di Nutella o della mamma che ci abbraccia per un bel voto. Dei cavalli a dondolo e della piscina di Barbie. Della Befana cui fingevamo di credere, sapendo benissimo che era la mamma a suonare il campanello. Il sorriso del pane e pomodoro fresco quando ti fermavi per un giorno intero sulla riva del male, della sabbia dentro al costume che prendeva vita propria e si muoveva. Il sorriso di te che disegnavi su fogli bianchi un mondo e avevi il coraggio e l’ardire, come tutti i bimbi, di dar vita a bambole e sogni. Il coraggio di alzarsi pimpanti dal letto alla domenica mattina. Il sorriso dei ricordi; Il sorriso nostalgico di alcuni profumi.
Ci sono i due punti, per provare a chiarire, e punti fermi, messi dalla ragione, che il cuore ostinatamente tramuta in virgole. Puntini sospensivi, che tolgono il fiato. E le parentesi… parentesi aperte, che attorno al cuore non si chiudono mai.
Jenny-May Butler, la bambina che abitava di fronte a casa mia, scomparve quando ero piccola.
Una maestra che maltratta i “suoi” bambini “vale” una mamma che non allatta il proprio figlio per non rovinarsi il seno.