Pablitos Los Sconditos – Filosofia
Non cercare di dare forma all’indefinito, tienitelo stretto. Non perdere l’indefinito, è con egli che si vive.
Non cercare di dare forma all’indefinito, tienitelo stretto. Non perdere l’indefinito, è con egli che si vive.
Insensibile, né benevolo, né spietato, sottomesso a leggi rigorose o affidato al caso, il mondo non sa di sé. Non lo si può capire perché si presenta impersonalmente, se lo si riesce a chiarire in qualche particolare, resta comunque incomprensibile nella sua totalità. Ciò non toglie che io conosca il mondo anche in un altro modo. Un modo che me lo rende affine e che mi consente di sentirmi, in esso, a casa mia, al sicuro. Le sue leggi sono quelle della ragione, per cui, sistemandomi in esso, mi sento tranquillo, costruisco i miei strumenti e li conosco. Mi è familiare nelle piccole cose e in quelle che mi sono presenti, mentre mi affascina nella sua grandezza; la sua vicinanza mi disarma, la sua lontananza mi attira. Non segue i sentieri che attendo, ma anche quando mi sorprende con insospettate realizzazioni o inconcepibili fallimenti, alla fine conservo, anche nel naufragio, un’indefettibile fiducia in esso.
Chi si pone su un piedistallo, puntando il dito sugli altri, sappia che non è l’ultimo anello della catena e che verrà additato a sua volta.
Gli assiomi della filosofia non sono assiomi finché non li abbiamo provati sulla nostra pelle: leggiamo belle cose, ma non possiamo sentirle fino in fondo finché non abbiamo ripercorso gli stessi passi dell’autore.
La banalità è il travestimento di una potentissima volontà tesa ad abolire la coscienza.
La felicità è sapersi accontentare della splendida mediocrità di ogni giorno.
Quando parli a qualcuno chiediti prima quale effetto farebbero su di te le parole che gli vuoi dire.