Arturo Donadoni – Filosofia
Pretendo che tutto mi sia concesso, e non m’avvedo che tutto mi è già stato dato.
Pretendo che tutto mi sia concesso, e non m’avvedo che tutto mi è già stato dato.
L’avarizia nasce con l’uomo e resta compagna fedele fin dentro la tomba.
Solo tardi si ha il coraggio di ciò che propriamente si sa. Che io sia stato finora fondamentalmente nichilista, me lo sono detto solo da poco: l’energia, la nonchalance con cui andavo avanti da nichilista, mi ingannava su questo fatto fondamentale. Quando si va verso la fine, appare impossibile che “la mancanza di fine in sé” sia il nostro principale articolo di fede.
La voglia di fare contrasta con la sensazione della inevitabile dissipazione apportata dal tempo che scorre inesorabilmente.
Le carceri sono luoghi favorevoli alla lettura dei testi di filosofia.
L’illusione: nata dalla speranza e repressa dalla realtà! L’illusione è bella, usata però nel modo giusto. A volte riesce a dare sfumature a momenti e ad attimi importanti. Ma a volte ti crea situazioni inesistenti, rendendo codesti reali. Però devi riuscire a dosarla. L’unico modo è vivere a pieno ciò che ti arriva, ciò che hai. E non attendere persone, luoghi e momenti che potranno e non potranno arrivare. Soffocheresti solo gli attimi esistenti, senza possibilità di ritorno!
Come non esiste tema senza variazione o viceversa, non esiste continuità senza discontinuità, costante senza mutamento, essere senza divenire. Tuttavia l’equilibrio di questi due poli è così precario che prima o poi giungono inevitabili un cosiddetto “punto di rottura/catastrofe” e una conseguente “rottura di simmetria”. Al che irrompono pure opinioni soggettivissime e giudizi personalissimi sul valore d’attribuire a tali eventi.