Annamaria Crugliano – Filosofia
Non vorrei mai chiamarti pazzo, per quello a cui non puoi arrivare o non vuoi intendere, nella mia onestà cercherò almeno di farti capire questa frase.
Non vorrei mai chiamarti pazzo, per quello a cui non puoi arrivare o non vuoi intendere, nella mia onestà cercherò almeno di farti capire questa frase.
Quando due che non credono all’amore si mettono insieme lo fanno per combattere la noia…
È inutile che la ragione domandi al cuore prove dei suoi principi per darvi il proprio consenso, quanto sarebbe ridicolo che il cuore chiedesse alla ragione un sentimento di tutte le proporzioni che essa dimostra per indurti e accettarle.
L’instabilità emotiva, legata ad un dolore, è sempre seguita e gestita, dalla variabile della domanda del perché fosse accaduto.
Ciò che noi chiamiamo natura è un poema chiuso in caratteri misteriosi e mirabili. Ma se l’enigma si potesse svelare noi vi conosceremmo l’odissea dello spirito, il quale, per mirabile illusione cercando se stesso, fugge se stesso; poiché si mostra attraverso il mondo sensibile solo come il senso attraverso le parole, solo come, attraverso una nebbia sottile, quella terra della fantasia, alla quale miriamo. Ogni splendido quadro nasce quasi per il fatto che si toglie quella muraglia invisibile che divide il mondo reale dall’Ideale, e non è se non l’apertura, attraverso la quale appaiono nel loro pieno rilievo le forme e le regioni di quel mondo della fantasia, il quale traluce solo imperfettamente attraverso quello reale. La natura per l’artista è non piú di quello che è per il filosofo, cioè solo il mondo ideale che apparisce tra continue limitazioni, o solo il riflesso imperfetto di un mondo, che esiste, non fuori di lui, ma in lui.
Ciò che diventa moda mi annoia.
Grassa pigrizia quella per cui si chiama Dio tutto ciò che non si riesce a spiegare. Dio sarebbe la somma della nostra ignoranza?