Andrea Previti – Filosofia
Arriverà il giorno che gli animali parleranno. E la prima cosa che ci diranno sarà: Stupidi!
Arriverà il giorno che gli animali parleranno. E la prima cosa che ci diranno sarà: Stupidi!
Se non ti ho accanto nei miei insuccessi non voglio nemmeno averti accanto nei miei successi.
Come può dirvi chiunque, non sono un tipo gradevole: non so nemmeno cosa vuol dire. Ho sempre ammirato i cattivi, i fuorilegge, i figli di puttana. Non mi piacciono gli uomini perfettamente rasati, con la cravatta e un buon lavoro. Mi piacciono gli uomini disperati, con i denti rotti, il cervello a pezzi e una vita che fa schifo. Sono loro che mi interessano. Sono pieni di sorprese. Ho anche un debole per le donnacce, quelle che si ubriacano e bestemmiano, che hanno le calze molli e il trucco sbavato. Mi interessano di più i pervertiti che i santi. Mi rilasso con gli scoppiati perché anche io sono uno scoppiato. Non mi vanno le leggi, la morale, le religioni, le regole. Non mi va di essere plasmato dalla società.
Giungerete al grande fiume e li vi apparirà la vostra stessa immagine in costume, osservatela tra le mani stringerà un lume, quel lume vi appartiene così come il sangue che vi scorre tra le vene.Ascoltate il suo parlare, ma attenti altrove non vi dovrete voltare, e quando il suo dire sarà divenuto il vostro fare, solo allora vi potrete girare.Nel voltarvi vedrete in terra addormentata la vostra realtà superata, solo allora la vostra personalità sarà in realtà mutata, solo chi con occhio consapevole avrà abbandonato la sua natura colpevole, diverrà un uomo valevole.Quello sarà il tempo del mistero svelato, e nel sentiero dorato un altro uomo sarà arrivato a portar il suo fiato.
Siamo tra gli animali, coloro che vorrebbero vivere, la pretesa al mondo, dove nulla viene concesso altro che la sopravvivenza; darei un senso alla mia vita, solo condividendo ai moribondi la morte, questa, la suprema notte, oltre ogni misera sorte.
Questi stati armati fino ai denti, che si vantano di possedere il monopolio del potere, e al tempo stesso appaiono tanto vulnerabili, offrono davvero uno strano spettacolo. La cura e l’attenzione che devono dedicare alle forze di polizia minano la loro politica estera.La polizia erode il bilancio dell’esercito, e non quello soltanto.Se le grandi masse fossero così trasparenti, così compatte fin nei singoli atomi come sostiene la propaganda dello Stato, basterebbero tanti poliziotti quanti sono i cani che servono ad un pastore per le sue greggi. Ma le cose stanno diversamente, poiché tra il grigio delle pecore si celano i lupi, vale a dire quegli esseri che non hanno dimenticato che cos’è la libertà. E non soltanto quei lupi sono forti in sé stessi, c’è anche il rischio che, un brutto giorno, essi trasmettano le loro qualità alla massa e che il gregge si trasformi in branco. È questo l’incubo dei potenti.
Non ascoltare mai gli insegnamenti di vita, da delle persone, alla fine… sono uguali a te, che ne sanno quanto te, in questo mondo misterioso.