Antonio Curnetta – Filosofia
Nessuna verità è certa e definitiva, ma è soltanto la sensazione più forte e nitida che abbiamo in quel momento.
Nessuna verità è certa e definitiva, ma è soltanto la sensazione più forte e nitida che abbiamo in quel momento.
Non sono ciò che sarei potuto essere, ma sarei potuto essere ciò che non sono.
Viviamo spesso in maniera convulsa e frenetica, alla ricerca del risultato a tutti i costi e del successo. Sottovalutiamo così l’importanza delle piccole gioie della vita: una bella canzone, il profumo di un fiore, la vista di un tramonto, un sorriso, una carezza e tanti altri atti di innocente bellezza. Dovremmo arricchire la nostra vita di bellezza e goderne con calma. Dovremmo ricordarci sempre che il successo appaga solo la mente, ma è la Bellezza a nutrire l’anima.
Il mondo possiede strade infinite, al di sopra di quante ne contiene la nostra immaginazione, ma per poterle scorgere serve soprattutto la nostra filosofia.
Per sentirsi veramente qualcuno bisogna cercare di essere sé stessi.
Preferisco rimanere un’impressione, preferisco le impressioni. Le impressioni emozionano. È inutile conoscere: molto meglio supporre.
L’essere è sé. Ciò significa che non è né attività né passività. Non si può tuttavia dirlo “immanente a se stesso”, perché l’immanenza è sempre un rapporto a se stesso. Ma l’essere non è rapporto a se stesso, è invece se stesso. Riassumeremo tutto questo dicendo che l’essere è in sé.Che l’essere sia in sé significa che esso non rinvia a sé, come fa la coscienza di sé: questo sé esso lo è. In realtà, l’essere è opaco a se stesso e lo è perché è pieno di se stesso. È ciò che diremo meglio affermando che l’essere è ciò che è.L’essere è, l’essere è in sé, l’essere è ciò che è. Ecco i tre caratteri che l’esame provvisorio del fenomeno d’essere ci permette di attribuire all’essere del fenomeno.