Davide Grasso – Filosofia
Se io fossi la noia avrei baciato il divertimento per annoiare il mondo.
Se io fossi la noia avrei baciato il divertimento per annoiare il mondo.
A un passo da te ci sono risposte a infinitedomande.C’è un universo così grande che non puoi neancheimmaginarlo.Tra le pieghe delle notti più nere c’è la possibilitàdi essere felice. Prima di conquistarla devi saperlariconoscere: la troverai in un sorriso incontrato percaso o in qualche parola accennata appena. Magariin quegli occhi che già hai scrutato, anche solo disfuggita, oppure sono ogni giorno lì, al tuo fianco.O forse… nel cuore della persona che cercavi.A un passo da te c’è il senso di tutto.
I giovani non possono sapere quello che i vecchi pensano e provano.Ma i vecchi sono colpevoli, se dimenticano che cosa significa essere giovani.
I beni dello sprecone crescono come l’olio nella lucerna.
Cuore e cervello provocano lo stesso dolore…ma il cervello lascia rimpianti…il cuore no!
Ella è davvero bella! Povero specchio, deve essere un tormento, fortuna che non sei geloso,. Il suo viso è d’un ovale perfetto, ed ella tiene il capo leggermente reclinato così che, limpida e superba, la sua fronte pare innalzarsi senza che il pensiero la solchi d’una minima ruga. I suoi neri capelli si raccolgono, sottili e morbidi, sulla fronte. Il suo volto è come un frutto, ogni tratto dolcemente pronunciato; la sua pelle, lo sento con gli occhi, è diafana, come velluto toccarla. I suoi occhi: oh! Ancora non li ho veduti, ché sono nascosti dalla frangia di seta si quelle ciglia adunche come uncini pericolosi per chi vuole penetrare il suo sguardo. La sua testa è una testa di Madonna, purezza e innocenza l’improntano. Ella si china come una Madonna, ma non si perde nella contemplazione dell’unico, il che dona una variazione all’espressione del suo volto. Ciò che ella contempla è il Molteplice, il Molteplice sul quale il lustro e lo splendore terreni gettano un loro riflesso. Si leva un guanto per mostrare allo specchio e a me una mano destra bianca e perfetta come marmo antico, senza alcun ornamento e neppure il liscio anello d’oro al terzo dito – brava! Ella solleva gli occhi: come tutto in lei si trasfigura, pur rimanendo invariato! La fronte è un po’ meno alta, il volto un po’ meno regolarmente ovale ma più vivo.
Oggi, anno domini 2015, sto pensando all’uomo. E ciò mi rende triste.