Carlo Peparello – Filosofia
Sul mio epitaffio scriveranno: Non ha mai imparato a crescere ma ha trascorso la vita ad imparare a vivere a modo suo.
Sul mio epitaffio scriveranno: Non ha mai imparato a crescere ma ha trascorso la vita ad imparare a vivere a modo suo.
Ci sono occhi che guardano oltre i recinti prima di specchiarsi nei propri labirinti.
Lo sguardo cadde sul pavimento e gli occhi si fecero male.
Vorrei che tutti potessero trovare la strada giusta, quella dei sogni che è lì a portata delle loro mani e nella vita di tutti i giorni imparare a volare, con le piccole cose.
Spesso si chiede se si potesse tornare indietro nel tempo, chi piacerebbe conoscere dei personaggi noti del passato, molti dicono Freud, altri Da vinci, altri ancora Einstein, io invece dico tutta gente che si è tenuta sempre fuori dall’ordinaria fama, chi magari ha contribuito al mondo, ma non si sa nemmeno chi sia.
Non mi piace Nietzsche perché ama la contemplazione del dolore, perché fa della vanità un dovere, perché gli uomini che ammira di più sono dei conquistatori, la cui gloria è basata sulla bravura nel causare la morte degli uomini. Ma credo che l’ultimo argomento contro la sua filosofia, come contro ogni etica spiacevole ma internamente coerente, non risieda in un appello ai fatti, ma ai sentimenti. Nietzsche disprezza l’amore universale; io sento che è la forza motrice per raggiungere tutto ciò che desidero nel mondo. I suoi seguaci hanno avuto il loro turno, ma possiamo sperare che esso stia rapidamente avviandosi verso la fine.
La mente più facile da fuorviare è la nostra. Siamo artisti della corruzione di noi stessi.