Arturo Donadoni – Filosofia
È troppo tardi?Non credo che lo sia,tutto lo fà pensare ma non lo è,e se lo fosse?È presto per dirlo.
È troppo tardi?Non credo che lo sia,tutto lo fà pensare ma non lo è,e se lo fosse?È presto per dirlo.
Non necessariamente bisogna fare l’acrobata per stupire, è sufficiente saper tenere ben ancorati i piedi per terra è non sconfinare nel paradossale. Lo scettico non crederà mai gli altri per il solo fatto che non ha mai creduto in se stesso.
La nosta vita ha un inizio e una fine,quando si è intensamente vissuta,c’è chi alla fine non l’ha neanche cominciata.
Certi problemi della vita mi spingono certe volte a pensare di voler cambiare strada, fino a quando vedo il tuo sorriso e capisco che il mio cammino è e sarà per sempre assieme a te.
Il “tempo soggettivo” di ognuno è limitato dal “tempo oggettivo”, il quale meccanismo è fatto dalla misura e precisione perfetta di ogni periodo. Oggettività che “rode” la soggettività, quando il vissuto è macchinoso o evanescente. C’è un margine di libertà personale, è il vivere più “carpe diem”, e i momenti più intensi. Ma sia il tempo oggettivo che quello soggettivo non durano tutto il tempo, e quindi può esserci dell’altro.
Chi non irradia una forza di esibizione e attrazione più intensa degli altri, chi non si mette in mostra e non è irraggiato dalla luce della pubblicità non ha la forza di sollecitarci, di lui neppure ci accorgiamo, il suo richiamo non lo avvertiamo, non ci lasciamo coinvolgere, non lo riconosciamo, non lo usiamo, non lo consumiamo, al limite “non c’è”. Per esserci bisogna dunque apparire.
Uno degli scopi del presente è essere ricordati nel futuro.