Ivan Montesi – Filosofia
Il cervello umano è lo strumento per classificare e fare inferenze, ma non per fare calcoli.
Il cervello umano è lo strumento per classificare e fare inferenze, ma non per fare calcoli.
Più piccoli sono i segnali più difficilmente riusciamo ad afferrarne il senso.
Insensibile, né benevolo, né spietato, sottomesso a leggi rigorose o affidato al caso, il mondo non sa di sé. Non lo si può capire perché si presenta impersonalmente, se lo si riesce a chiarire in qualche particolare, resta comunque incomprensibile nella sua totalità. Ciò non toglie che io conosca il mondo anche in un altro modo. Un modo che me lo rende affine e che mi consente di sentirmi, in esso, a casa mia, al sicuro. Le sue leggi sono quelle della ragione, per cui, sistemandomi in esso, mi sento tranquillo, costruisco i miei strumenti e li conosco. Mi è familiare nelle piccole cose e in quelle che mi sono presenti, mentre mi affascina nella sua grandezza; la sua vicinanza mi disarma, la sua lontananza mi attira. Non segue i sentieri che attendo, ma anche quando mi sorprende con insospettate realizzazioni o inconcepibili fallimenti, alla fine conservo, anche nel naufragio, un’indefettibile fiducia in esso.
La favola spirituale parla dell’Essenziale, e per chi solo con gli occhi guarda è infingarda.
Di ogni verità anche il contrario è vero.
Non misurerai mai con la luce il mondo, perché il mondo è tondo ma ancora non è mòndo.
L’uomo non ha ancora capito che, per essere tale, deve coraggiosamente e necessariamente affrontare se stesso.