Antonio Prencipe – Filosofia
Non sono un poeta, ho semplicemente imparato ad ascoltare la mia anima e ad ascoltare il cielo mentre l’inferno dominava sulla mia vita.
Non sono un poeta, ho semplicemente imparato ad ascoltare la mia anima e ad ascoltare il cielo mentre l’inferno dominava sulla mia vita.
Tutto il pietrame è utile alla costruzione.
Quando una persona riconosce su di “te”, la propria anima, la lontananza non è problema, lo diventa solo quando le siedi a fianco ed è lontana mille chilometri.
Non sempre capiamo quello che proviamo ma di certo sappiamo quello che non proviamo.
Chi va incontro agli irriconoscenti va contro se stesso.
La realtà non è mai chiara. Nella realtà va cercata l’oscurità. Quella che svela il segreto.
Il silenzio è insostenibile. È più facile rinunciare al pane che al verbo. Il moto dello spirito esige parole in massa, senza le quali, avvolto su se stesso, rimugina la sua impotenza. Disgraziatamente l’eloquio scivola nello sproloquio. Anche il pensiero vi tende, sempre pronto a espandersi, a gonfiarsi. Arrestarlo con l’acredine, contrarlo nell’aforisma o nella battuta, significa opporsi alla sua espansione, al suo movimento naturale, al suo slancio verso la prolissità o la dilatazione. Da qui i sistemi, da qui la filosofia, da qui la letteratura.