Andrea Dauria – Filosofia
Non è che sono atterrato di testa, è il mondo che mi è caduto addosso.
Non è che sono atterrato di testa, è il mondo che mi è caduto addosso.
Persone ottuse agli angoli delle strade, la pazzia che si diffonde nella gente. Osserviamo la nostra vita scorrere senza di noi, attenti solo ad un qualcosa di futile, ma uno sguardo cambierà il tuo infinito.
Delle volte resto colpita dalla verità delle mie stesse parole, come fossero lance infuocate che colpiscono ripetutamente il mio cuore, che solo sperava in una bugia dolce in grado di ricucire le ferite auto-inflitte.
Ho sempre cercato, sempre cercherò, pur sapendo che il sempre non esiste e che l’esisterè è sciocca presunzione, verità possibili nell’impossibile della Fede o nell’improbabile delle razionali cognizioni,con l’intento non di sposare teorie o dogmi ma per trarre una visione che possa dirsi “mia”, non per esser saccente, solo per non essere pecora.Rileggendo queste 4 righe noto ghignando che si evince uno dei miei più radicati dogmi, quello del “Non”.
La generosità consiste nel dare più di quel che si potrebbe, l’orgoglio nel prendere meno di quanto si avrebbe bisogno.
I miei pensieri sono come sassi adagiati sul fondale: vengono deformati dalla superficie di questo mare virtuale.
Più l’uomo si conosce, più evolve. Più evolve, più si criticizza, finendo per bloccarsi se non accetta di avere pietà per se stesso.