Epicuro – Filosofia
Ingrata verso i beni passati è la parola che dice: guarda la fine di una vita lunga.
Ingrata verso i beni passati è la parola che dice: guarda la fine di una vita lunga.
La leggerezza dell’essere è lasciare libera la mente di volare con la leggiadria di una farfalla sui fiori della conoscenza.
Non esiste il cuore se non nella mente.
Gli anni trascorsi, vanno presi così come son venuti, nel bene e nel male, è la storia di noi, il nostro bagaglio di esperienza e non bisogna mai pensare quanti ce ne saranno ancora, ma continuare a vivere senza contare.
Tanto l’importante è divertirsi. È ovvio, tu devi essere felice. Non c’è posto per la tristezza in questo mondo vero? Prima osservi le disgrazie che accadono nel mondo, al telegiornale, in maniera spesso e volentieri distaccata, poi magari ti commuovi alla vista di un cucciolo di panda appena nato. Ma tu sei felice. Felice forse, di fare una vita come tante altre. Felice perché qualcuno ti ha detto che è così che deve essere. Felice perché la società decide costantemente per te. Ma allora perché si ha paura di morire? Perché si cerca sempre di allungare la nostra permanenza su questo mondo? La felicità è il compimento di noi stessi, l’apice di un qualcosa che prima o poi deve finire. Sta a noi scegliere se raggiungere questo apice oppure no. Essa è un obiettivo talmente importante per noi che al suo compimento nulla riesce ad avere più un senso, se non la felicità stessa.
Bisogna guardare oltre l’infinito. Chiudere gli occhi e andarci.
L’unica cosa di cui abbiamo bisogno per diventare bravi filosofi è la capacità di stupirsi.