Angela Cicolari – Frasi su animali
Il serpente bianco è incazzato nero. O il serpente nero è incazzato bianco?
Il serpente bianco è incazzato nero. O il serpente nero è incazzato bianco?
Gli animali sanno voler bene e sanno farsi amare.
In realtà un cuore forte come una roccia può probabilmente essere scalfito da una piuma, ma la Natura così meravigliosamente ingegnosa, l’ha circondato da un mare d’acqua, infestato da squali, barracuda, meduse, piovre giganti e ogni genere di mostri marini.
Tutto questo non sta succedendo perché Dio odia la colpa, ma perché odia l’innocenza volendo salvare la colpa; con le maschere, illusione di mutamento e immortalità. Quando se lo metterà in testa, mai. Affamato di soldi e ciccia, completamente impasticcato e dipendente di spirito, non si accorge che la sua volontà ormai gira a vuoto, fine a se stessa, quasi un’abitudine al di sotto dell’istinto che vorrebbe imporre la sua realtà costruita a difesa contro un’altra inaccettabile che destabilizzerebbe la sua autorità, il suo stesso autoproclamo di creatore. Però l’avere che ottiene colpendo l’essere, salvezza limitata e condanna eterna, quando si esaurirà consumato dal tempo, lo porterà in un universo a sua immagine e somiglianza. Quella vera. Quella che si è sempre rifiutato di vedere.
Il male segna dentro. Quello che rasenta l’oscenità assoluta, intendo. Al di là di come si vedono le cose, le azioni procedono sempre secondo la loro natura, e il male che si accetta come bene, che si fa, che si sostiene, fa perdere per sempre il lume della ragione a chiunque, persino a Dio stesso, agli angeli. A volte si nascondono addirittura dietro l’uomo per coprire le loro infamie, il male, che è l’unica cosa, al di là della facciata, che manda avanti questo Cosmo, o credono (sperano) sia così, che per sostenere il cielo con i sacrifici, ubbidisce sempre a Dio, senza saperlo. Ecco suo Figlio cosa intendeva quando asseriva che non è possibile liberarsi, deve sempre salvaguardare il male del Padre, perché con questo i vampiri celesti circuiranno e domineranno lo spazio, facendo scomparire il bene mangiandolo, accusando le vittime sacrificali di essere l’iniquità che sono in realtà Dio e i suoi, e noi li seguiamo e diventiamo come loro, inconsapevoli della fine che porteremo a noi stessi, e l’Onnipotente accecato dall’ira e dalla gelosia, dall’invidia, dal furore di fronte alla sua vera immagine, ha condannato i suoi figli insieme a lui. La macchina dell’universo è in mano a questi guidatori sbronzi. Quali e quanti mondi ne saranno investiti?
Sotto soli incendiati, terre crollate, vite bruciate, mi chiedo come un creatore voglia la morte della sua creazione (l’universo e le sue dimensioni) per inseguire una pulsione spirituale e un egoismo carnale. La risposta è semplice come fare uno più uno: Dio non è il creatore della materia dal nulla, è solo un utilizzatore di quello che c’era già. Rapendo, macellando per trasformare uno zero in infinito, il risultato che otterrà lo confessa il destino che già adesso è cominciato, e che addirittura è più grave di quanto gli possa sembrare.
Qualunque cosa Dio faccia a me, la fa a suo figlio. Potrà capirlo solo quando metterà al primo posto l’amore per Lui, e parecchio dopo, l’odio per me.