Nicola Dell’Aquila – Frasi sulla Natura
Quando osservo l’immensità del mare penso a quanto piccoli siamo noi uomini che ne distruggiamo la vita con il nostro non rispettarlo.
Quando osservo l’immensità del mare penso a quanto piccoli siamo noi uomini che ne distruggiamo la vita con il nostro non rispettarlo.
Per chi ha osservato la crescita misteriosa e affascinante di un albero, sa che una stella a 4, 5, 6, 7 punte e così via, sono sempre e comunque diverse simmetrie nella stessa formula.
Sono molti gli autoinganni, e servono solo ad uno scopo: proteggersi. Dalla realtà che non si vuole accettare, da un pericolo che è solo dentro il cuore di chi lo pensa e mai all’esterno. Qualcuno ha detto che “mangiare” una persona significa diventare come lei, e in virtù della sua autorità è stato ascoltato. È semplicemente un suggerimento per fuggire dalla realtà, da quello che si è, non cambiarla, neanche in meglio. Per quante illusioni si creino, si vive nella realtà fatta di leggi, fisiche, meccaniche, geometriche, armoniche. Una legge morale, se non tiene conto di queste su cui si basa il mondo, diventa autodistruzione, alimenta la ritirata di fronte al peggiore nemico della sopravvivenza, se stessi. Una maschera non diventa essere, nemmeno scambiando, convertendo la definizione tra le due. Diventa apparenza, qualcosa di cui si è in parte orgogliosi davanti ad uno specchio di vetro, ma niente di più. Si appare secondo un desiderio, ma non si vive, non si concretizza, se non secondo l’effimera apparenza di cui ci si veste. Nel fondo, nell’anima, qualcosa si conosce, si sa. E ci si cammina insieme, con questo senso di nebulosa evidenza, è sempre lì e non si sfugge. Ecco perché qualcuno con uno specchio diverso dal vetro è come un nemico da combattere, per opporsi alla realtà che non piace, agli scambi che la vita non sopporta, allo spirito estratto dall’essere, quello vero, che il sangue non sostiene, un cuore di massa critica per il petto. Ecco qui, il male da cui Dio non può tornare indietro, perché ha attivato reazioni delle leggi fisiche a cui persino Lui doveva stare attento; un sistema si deve trattare secondo la sua natura, non poteva veramente fare “tutto” quello che voleva, nemmeno per amore del Figlio.
E mi incanto ad osservare la tua splendida luce, sul freddo marmo della mia stanza, o stupenda luna.
Le gocce di pioggia, sono lacrime di nuvole.
Le piante salveranno l’umanità.
Il buio della notte, quando si spengono anche le stelle, imprime ad ognuno di noi una miriade di emozioni diverse: paura, gioia, stupore, tranquillità… Forse è questo uno dei doni più preziosi che la natura ci offre: a distanza di milioni di anni, nel lento fluire delle varie epoche, ancora ci affascina… ma solo chi sa cogliere anche le impercettibili sfumature della vita, saprà apprezzare la divina generosità della natura che lo circonda!