Flavia Ricucci – Frasi sulla Natura
Se manca l’erba… di tutta si può fareun solo fascio.
Se manca l’erba… di tutta si può fareun solo fascio.
La bella addormentata si è svegliata, cent’anni di solitudine il suo passato?
Cerco un punto fermo nell’equilibrio instabile.
Cosa c’è oltre il ponte? C’è chi dice il paradiso, ma io credo ci sia l’inferno. Uno spirito usato, anzi consumato, per costruirsi prole ed esteriorità, è un’illusione. Peggio, forse, il padre ed il maestro che illudono i loro figli, che costruiscono qualcosa con il rapimento e la mensa. Il punto d’arrivo è lo stesso punto di partenza, raso al suolo dalla troppa energia (acqua-fuoco) che lo spirito immette nella realtà. La fonte può diventare termine ultimo di tutte le cose. L’universo è come un albero, che si dirama da un “punto” o “luogo”. Come per tutti gli alberi, troppa acqua lo debilita, se all’apparenza è robusto e bello, all’interno comincia a deteriorarsi, e il suolo dove poggia a cedere, a sfaldarsi. Se “laggiù” c’è una piantagione di alberi, ci sarà la reazione a catena più tremenda che nemmeno un immortale potrà mai immaginare.
Attraversa il giardino a passo di danza e cogli i fiori più belli, quelli che hanno il profumo soave del nulla. Siamo scintille nel buio, siamo eterni e sfuggenti.
L’acqua scorre lenta, come i pensieri di una farfalla che si sta per innamorare. Il sole scotta tanto, come il cuore di un cigno attratto dalla sua stessa bellezza. Il vento urla come una vita affranta. Una foglia cade come una lacrima e un coniglio sorride alla paura.
È una legge di Natura, più è grande l’odio, sia motivato che non, più c’è il rischio di distruggere inutilmente la propria vita e quella degli amati, o anche di sconosciuti, oltre che l’oggetto del proprio odio, perché la sua forza distruttiva, al contrario di chi lo prova, non fa distinzioni. Non mi pongo mai la domanda perché odiare, è più diretto chiedersi perché morire.