Barbara Goti – Omosessualità
Odio il termine normale riferito a un essere vivente, non ho mai capito chi abbia deciso che cosa non lo sia.
Odio il termine normale riferito a un essere vivente, non ho mai capito chi abbia deciso che cosa non lo sia.
Come ho detto prima, la coesione, i rapporto di interdipendenza esistenti nella società si basano, fra le altre cose, sulla divisione sessuale del lavoro. La questione sta quindi nel capire fino a che punto la società è disposta a tollerare la confusione fra i sessi. […] Se si ha l’intenzione di avere più dignità, più sicurezza, e vorrei dire più maturità, è importante collocarsi all’interno di una tradizione, e non vivere antistoricamente per il presente.C’è un’ultima cosa che vorrei dire: gli omosessuali non trovano un posto nell’intera società, che possa dar loro una struttura nella quale collocarsi. Non hanno la struttura del matrimonio, o quella della famiglia, sono senza alcuna struttura, e questo determina la promiscuità e tutte le altre componenti della subcultura gay. La storia può servire per offrire agli omosessuali quelle strutture che non hanno.
Ci sono donne che non le dimentichi. Puoi sostituirle, tradirle, abbandonarle. Puoi incontrare nuovi amori o nuovi sogni, ma certe donne non le dimentichi perché in qualche parte di te stanno ancora sorridendoti.
Solo un cretino può dire di non amare il tabacco e i ragazzi.
La gente crede ancora che gli etero facciano l’amore e i gay solo sesso. Mi piacerebbe spiegargli che si sbagliano.
Questa notte non ho voglia di poesia, ma del morso di un serpente che mi desti dal torpore di questa canzone finita.
Io sono ferito dalla grave freccia d’amore per Licisco, che afferma di superare in tenerezza qualsiasi donna.