Enzo Di Maio – Giornata della memoria
Sei milioni di lacrime, mare della speranza che bagna anche il deserto.
Sei milioni di lacrime, mare della speranza che bagna anche il deserto.
Che sia Natale tutto l’anno e il buon Dio faccia si che il desiderio di pace e di speranza non duri solo un giorno, che diventi realtà’ ed investa il mondo. Che nei popoli non alberghi più’ odio e tristezza ma solo felicità e certezza.
Ogni tanto riavvolgi il nastro, ricorda il tuo passato, il tuo vissuto, chi eri e con chi hai camminato. Ti farà bene.
Oggi la vita è un lampo, tutto scorre in fretta e non ne assapori il gusto. Sarà il progresso ma non lo trovo giusto.
La memoria rende tutti presenti, nulla cancella l’amore, neanche la morte.
Noi sopravvissuti alla shoah siamo inchiodati: vorremmo liberarci dal peso insopportabile di ciò che è stato e invece siamo costretti a riviverlo ogni volta. Delegati a testimoniare da chi avrebbe avuto il dovere di evitarcelo: quest’Europa che cancella i suoi sensi di colpa per lo sterminio degli ebrei non parlandone, e scaricando su noi vittime la responsabilità e il dolore della memoria. Una vera follia.
E infine, si sa che sono qui di passaggio, e fra qualche settimana non ne rimarrà che un pugno di cenere in qualche campo non lontano, e su un registro un numero di matricola spuntato. Benché inglobati e trascinati senza requie dalla folla innumerevole dei loro consimili, essi soffrono e si trascinano in una opaca intima solitudine, e in solitudine muoiono o scompaiono, senza lasciar traccia nella memoria di nessuno…
Che sia Natale tutto l’anno e il buon Dio faccia si che il desiderio di pace e di speranza non duri solo un giorno, che diventi realtà’ ed investa il mondo. Che nei popoli non alberghi più’ odio e tristezza ma solo felicità e certezza.
Ogni tanto riavvolgi il nastro, ricorda il tuo passato, il tuo vissuto, chi eri e con chi hai camminato. Ti farà bene.
Oggi la vita è un lampo, tutto scorre in fretta e non ne assapori il gusto. Sarà il progresso ma non lo trovo giusto.
La memoria rende tutti presenti, nulla cancella l’amore, neanche la morte.
Noi sopravvissuti alla shoah siamo inchiodati: vorremmo liberarci dal peso insopportabile di ciò che è stato e invece siamo costretti a riviverlo ogni volta. Delegati a testimoniare da chi avrebbe avuto il dovere di evitarcelo: quest’Europa che cancella i suoi sensi di colpa per lo sterminio degli ebrei non parlandone, e scaricando su noi vittime la responsabilità e il dolore della memoria. Una vera follia.
E infine, si sa che sono qui di passaggio, e fra qualche settimana non ne rimarrà che un pugno di cenere in qualche campo non lontano, e su un registro un numero di matricola spuntato. Benché inglobati e trascinati senza requie dalla folla innumerevole dei loro consimili, essi soffrono e si trascinano in una opaca intima solitudine, e in solitudine muoiono o scompaiono, senza lasciar traccia nella memoria di nessuno…
Che sia Natale tutto l’anno e il buon Dio faccia si che il desiderio di pace e di speranza non duri solo un giorno, che diventi realtà’ ed investa il mondo. Che nei popoli non alberghi più’ odio e tristezza ma solo felicità e certezza.
Ogni tanto riavvolgi il nastro, ricorda il tuo passato, il tuo vissuto, chi eri e con chi hai camminato. Ti farà bene.
Oggi la vita è un lampo, tutto scorre in fretta e non ne assapori il gusto. Sarà il progresso ma non lo trovo giusto.
La memoria rende tutti presenti, nulla cancella l’amore, neanche la morte.
Noi sopravvissuti alla shoah siamo inchiodati: vorremmo liberarci dal peso insopportabile di ciò che è stato e invece siamo costretti a riviverlo ogni volta. Delegati a testimoniare da chi avrebbe avuto il dovere di evitarcelo: quest’Europa che cancella i suoi sensi di colpa per lo sterminio degli ebrei non parlandone, e scaricando su noi vittime la responsabilità e il dolore della memoria. Una vera follia.
E infine, si sa che sono qui di passaggio, e fra qualche settimana non ne rimarrà che un pugno di cenere in qualche campo non lontano, e su un registro un numero di matricola spuntato. Benché inglobati e trascinati senza requie dalla folla innumerevole dei loro consimili, essi soffrono e si trascinano in una opaca intima solitudine, e in solitudine muoiono o scompaiono, senza lasciar traccia nella memoria di nessuno…