Primo Levi – Giornata della memoria
Se dall’interno dei Lager un messaggio avesse potuto trapelare agli uomini liberi, sarebbe stato questo: fate di non subire nelle vostre case ciò che a noi viene inflitto qui.
Se dall’interno dei Lager un messaggio avesse potuto trapelare agli uomini liberi, sarebbe stato questo: fate di non subire nelle vostre case ciò che a noi viene inflitto qui.
Non perché non voleva, ma perché non poteva, Dio non è intervenuto ad Auschwitz. Ma egli non poteva intervenire perché nell’atto della creazione dal nulla si era limitato, anzi si era spogliato della sua potenza.
Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio.
La memoria è come il mare: può restituire brandelli di rottami a distanza di anni.
Accavalla denari, tirane dalla vacca
Mentre, liberatomi infine dalla mia lercia divisa e indossati panni civili, puliti, senza alcun contrassegno infamante, mi allontanavo da Bergen Belsen su un camion della Croce Rossa, capii che altrove, in una dimensione a me preclusa, si era giocata una partita a scacchi la cui posta e le cui perdite erano incalcolabili. Mi stupii che tutt’attorno la natura fosse rimasta indifferente, e che ci fosse ancora un maggio come quelli della mia infanzia. Per la prima volta il sole non era più offuscato dal fumo dei forni crematori e, tra le basse dune di sabbia, la brezza riavviava i radi cespugli di erica della landa di Luneburg.
Voi mi chiederete: “Come ebreo, come hai potuto raccontare una barzelletta del genere in un momento come quello!”. È così che siamo sopravvissuti, queste sono le cose che ci hanno fatto andare avanti, il resto ce l’avevano preso i tedeschi, avevano costruito alti muri di filo spinato, per rinchiuderci nel ghetto, siamo stati isolati dal resto del mondo per anni, senza ricevere notizie.Quindi ci aggrappavamo alle piccole cose, una barzelletta macabra, una giornata di sole, un passaparola incoraggiante.