Ornela Radovicka – Guerra & Pace
Le strategie d’amore e quelle di guerra hanno in comune una cosa: chi cede per ultimo domina. Tra le braccia di Venere, Marte mitiga il suo ardore.
Le strategie d’amore e quelle di guerra hanno in comune una cosa: chi cede per ultimo domina. Tra le braccia di Venere, Marte mitiga il suo ardore.
Al soldato di conquista ogni terra è nemica, anche la sua.
Tra le tante guerre, quella contro me stesso è l’unica senza vincitori né vinti. Unica vittima, la mia volontà, unico disperso, il mio divenire, unica ferita, la mia speranza, unica sopravvissuta, la mia dignità.
La storia insegna ciò che nessuno impara.
La vera guerra arriverà quando i buoni reagiranno.
Le guerre sono menzognere. Semplificano la storia riempiendola di spartiacque: prima e dopo, vincitori e perdenti, giusto e sbagliato. La vera storia, o meglio il passato, non è mai così. Non è omogenea né lineare. Non possiede contorni definiti, bensì vaghi ed evanescenti, impenetrabili, come lo spazio. E io quadro è sempre pronto a mutare: proprio quando credi di avere individuato un certo disegno, la prospettiva si ribalta ed emerge una visione alternativa, memorie a lungo dimenticate tornano alla luce.
C’è solo una verità elementare nella tristezza: esistenza come una massa di carne e, d’intorno pochissimi metri cariche di cenere mestizia emersa in una cadenza di diaframma, sepolcro vivente. Con le mani intorpidite appoggiati sulle tempie, lo sguardo tra le sbarre di ombre il filo spinato, linee perpendicolare che biforca il cammino del sole.