Michele Gentile – Guerra & Pace
Io sono nessuno ma spesso è proprio nessuno che i giganti temono maggiormente.
Io sono nessuno ma spesso è proprio nessuno che i giganti temono maggiormente.
Il poeta vive di tanta solitudine e un po’ di speranza.
Le parole d’amore tracciano rotte devote al cielo.
È più facile odiare e rifiutare che capire e perdonare.
Io non ho mai veduto città che non desideri la rovina della città vicina: niuna famiglia che non voglia sterminare qualche altra famiglia. Per tutto i deboli hanno in esecrazione i potenti, innanzi ai quali s’avviliscono, e i potenti trattano quelli come le pecore, di cui si vende la lana e la carne. Un milione d’assassini arruolati, corre da una parte all’altra dell’Europa, esercitando l’omicidio e la ruberia con disciplina, per guadagnare il pane, perché non hanno più onesto mestiere; e nelle città che sembrano goder la pace, e dove fioriscono l’arti, gli uomini son divorati da più gare, più pensieri, e più inquietudini, che una città assediata non prova fiamme; le tristezze secrete sono ancor più crudeli che le miserie pubbliche.
Vi sono guerre che non avranno mai né vinti né vincitori solo profonde ferite che attendono di diventare cicatrici.
Se un uomo è gentile con uno straniero, mostra d’essere cittadino del mondo, e il cuor suo non è un’isola, staccata dalle altre, ma un continente che le riunisce.