Gerardo Migliaccio – Frasi sull’Italia e gli Italiani
Il popolo è il cuore di una nazione… Il cuore dell’Italia sta a Napoli.
Il popolo è il cuore di una nazione… Il cuore dell’Italia sta a Napoli.
E per stanotte i tifosi hanno dimenticato l’affannoso grigiore della vita quotidiana. Vanno in giro strombazzando per la città come fosse un personale momento di gloria che li riscatti dai soprusi, dalle perdite, dalle umiliazioni che, da domani, spegneranno nuovamente il loro sorriso, ma stanotte no, stanotte ognuno è appagato con se stesso, ognuno è vincente.Si, anche il calcio è poesia pure se fatta… con i piedi!Buona notte, Italia.
È iniziato il cambiamento del mondo, la ricchezza finta è finita nella carta straccia della banconota, e le fonti che sono le vere ricchezze, stanno nelle mani del popolo, La terra è di tutti senza distinzioni di razze, religioni e poteri.
La val di Susa da una valle di lacrime è diventata una valle di rabbia che rischia di trasformarsi in una valle di sangue, tutto questo a causa di una catena di monti di incompetenti.
L’Italia ha da trionfare, perché l’Italia è la libertà, l’umanità, la civiltà. Che tutti què principii, disconosciuti e condannati dalle dinastie decadute, escano ora dall’ombra e dal silenzio, ove si tentava seppellirli; che il popolo fatto libero si ritempri nel sentimento della sua dignità e della sua potenza; che la violenza e l’iniquità dell’alto non autorizzino la violenza e l’iniquità del basso; che la paura, questo vergognoso istinto di degradazione e di schiavitù, sia sradicata affatto dalla coscienza popolare che si rialza: ecco il sistema di repressione che senza fallo riuscirà; e la palla sarà estratta dalla ferita, e la camorra non esisterà più, se non come memoria in quest’opuscolo caduto nell’oblio.
Il popolino è deluso quando l’assassino parla la stessa lingua, ha il medesimo colore di pelle, professa lo stesso credo religioso. Ha meno ignoranza da gettare sul fuoco del razzismo.
La nostra politica è un fendente nel cuore e nelle gambe di tutti gli italiani. Qualcuno dovrebbe chiedere scusa ai nostri partigiani caduti per difendere una patria che oggi sta agonizzando e lentamente morendo sotto i continui, letali ed impenitenti colpi di incapaci gozzovigliatori bipartisan. Paralizzati da questo enorme e tentacolare mostro che noi stessi abbiamo nutrito siamo solo in grado di roteare i bulbi oculari cercando di volgere lo sguardo al domani. Indignati ed esausti, ombre di ciò che un tempo era un Paese di eccellenza e creatività.