Salvatore Grieco – Lavoro
Sappi, lavoratore sciocco, che non sono le tue braccia ad interessare il padrone bensì il tuo cervello.
Sappi, lavoratore sciocco, che non sono le tue braccia ad interessare il padrone bensì il tuo cervello.
La nostra esistenza, come tutte le cose magnifiche, è racchiusa tra: brevi, intensi piaceri e prolungati, lancinanti dolori.
Per ognuno che percepisce un reddito che non produce c’è chi produce un reddito che non percepisce.
Per qualcuno il “dolce far niente” è in realtà un far niente molto amaro.
Mentre i lavoratori onesti si ammazzano per versare i loro contributi allo stato, lo stato dà anch’esso il suo contributo ai lavoratori: contribuisce a far loro la pelle, ad incenerire i loro sogni e i loro esigui risparmi, ed è anche lungimirante, trova cioè il modo per garantire ai pensionati un futuro di merda.
Tanto il mio lavoro è inutile, diciamo futileessenzialmente rimovibile, sostituibileregolarmente ricattabile, il mio lavoroè bello come un calcio all’inguine dato da un toro.Il mio lavoro è roba piccola fatta di plasticache piano piano mi modifica, mi ruba l’animadice: “il lavoro rende nobili”, non so può darsisicuramente rende liberi di suicidarsi.
Chi col suo lavoro nuoce è sempre da condannare.