Lisa Kleypas – Libri
Mai preventivare un insuccesso.
Mai preventivare un insuccesso.
Il titolo del libro è Addio alle armi e, eccettuati tre anni da quando è stato scritto, c’è stata quasi continuamente una guerra di qualche genere. C’era qualcuno che diceva sempre, perché questo tale è così preoccupato e ossessionato dalla guerra, e ora dal 1933 forse è chiaro perché uno scrittore debba interessarsi al continuo, prepotente, criminale, sporco delitto che è la guerra. Siccome di guerre ne ho fatte troppe, sono certo di avere dei pregiudizi, e spero di avere molti pregiudizi. Ma è persuasione ponderata dello scrittore di questo libro che le guerre sono combattute dalla più bella gente che c’è, o diciamo pure soltanto dalla gente, per quanto, quanto più ci si avvicina a dove si combatte e tanto più bella è la gente che si incontra; ma sono fatte, provocate e iniziate da precise rivalità economiche e da maiali che sorgono a profittarne. Sono persuaso che tutta la gente che sorge a profittare della guerra e aiuta a provocarla dovrebbe essere fucilata il giorno stesso che incominciano a farlo da rappresentanti accreditati dei leali cittadini che la combatteranno.L’autore di questo libro sarebbe molto lieto di incaricarsi di questa fucilazione, se fosse legalmente delegato da coloro che combatteranno, e di badare a che venga eseguita con tutta l’umanità e la correttezza possibile e badare che a tutti i corpi venga data degna sepoltura. potremmo perfino riuscire a farli seppellire nel cellophaneo in qualcuno dei più moderni materiali plastici. Alla fine della giornata se vi fosse qualche prova che sono stato io a provocare in qualche modo la nuova guerra o non ho eseguito debitamente i doveri a me conferiti, sarei disposto, se non lieto, a farmi fucilare dallo stesso plotone di esecuzione e farmi seppellire con o senza cellophane o esser lasciato nudo su una collina.
C’è una vita a tutti visibile, e ce n’è un’altra che appartiene solo a noi, di cui nessuno sa nulla.Ognuno di noi ha la propria “no man’s land” in cui è totale padrone di sé stesso. Ciò non significa affatto che, dal punto di vista dell’etica, una sia morale e l’altra immorale; l’una sia lecita l’altra illecita. Semplicemente l’uomo di tanto in tanto sfugge a qualsiasi controllo, vive nella libertà e nel mistero.
La sensazione di essere venuto sulla terra per qualcosa di speciale, che provava da piccolo, non era ancora completamente svanita.Ma si stava dissipando e diventava trasparente nelle vene.Non gli pulsava più nel corpo.Non si sentiva più animato da quell’idea di finalità che l’aveva accompagnato in passato. Ora provava un senso di disperazione.La mia infanzia è stata bella, pensò.E l’adolescenza… avrei potuto superarla.Avrei potuto affrontarla se solo avessi continuato a credere che dopo l’infanzia, dopo l’adolescenza, ci sarebbe stato qualcos’altro di mio nella vita, qualcosa che avrei potuto fare con le stesse mani, e alla fine avrei potuto dire: ecco cosa ho fatto della mia vita. L’ho plasmata in questo modo.Speranza.In quella fredda domenica di sole Alexander sentiva di non avere più alcuno scopo.La sensazione che provava un tempo era svanita, sconfitta.
Una cosa però l’ho imparata: per conoscere bene la gente bisogna averci litigato seriamente almeno una volta.Solo allora puoi giudicarne il carattere.
“Non sei uno che sente il bisogno di parlare in continuazione, vero?” Disse lei.”No.””La maggior parte della gente non sa apprezzare il silenzio. Non possono fare a meno di parlare.””Anch’io parlo. Solo che prima voglio avere qualcosa da dire.”
Come regola generale, nessuno scrittore dovrebbe far figurare il suo ritratto nelle sue opere. Quando i lettori hanno gettato un’occhiata alla fisionomia dell’autore, di rado riescono a mantenersi seri.